sabato 3 novembre 2012

Formiche


Guardiamo una formica che avanza faticosamente su una spiaggia solcata dal vento e dalle onde. Va diritta, poi gira a destra per scalare più agevolmente una ripida duna, aggira un ciottolo, si ferma un momento per scambiare informazioni con una consorella. Così, tra interruzioni e deviazioni, trova la strada di casa. (…) Perché non va direttamente dal punto di partenza alla destinazione voluta? (…)
 
Si ha un'idea di massima del luogo in cui si trova la meta, ma non si possono prevedere tutti gli ostacoli che ci dividono da essa. E' necessario quindi adattare più volte il comportamento alle difficoltà incontrate e spesso aggirare ostacoli altrimenti insuperabili. Gli orizzonti sono molto limitati, quindi si deve affrontare ogni ostacolo nel momento in cui lo si incontra, tentare diverse vie per attraversarlo e aggirarlo, senza preoccuparsi troppo degli ostacoli futuri. E' facile incappare in una serie di giri inutili.


H. A. Simon, Le scienze dell'artificiale, Il Mulino, Bologna, 1988