Gli odori possono essere molte cose. Gradevoli o repellenti, SENSAZIONI prodotte dalle emanazioni sottili di alcuni corpi sufficientemente volatili, AGENTI CHIMICI della percezione olfattiva, dell'emozione, della confusione e dunque degli incontri, MESSAGGERI INVISIBILI della memoria, delle premonizioni, dei gusti, dei disgusti, dei tentativi d'amore e degli imprevisti, gli odori glissano dal più intimo sentire al caos del mondo, aggirandosi vorticosamente dallo spazio al tempo e dalle cose agli esseri.
Li si può immaginare rutilanti e ciechi come gli atomi di Lucrezio. Oppure come scintillanti mediatori tra la Terra e il cielo.
E se gli odori fossero – come lo sono la Terra, il cielo e gli astri – Angeli? Dopo essermi forse illuso di aver lasciato i demoni alle spalle, non vorrei adesso affliggervi con gli Angeli. Ma, lettori cari, talvolta si ha l'impressione, lasciando la realtà virtuale ed odorando un fiore, di non essere più nel tempo. E nella gioia che sorge alle "porte della percezione", la Terra sembra un giardino da attraversare, un luogo splendido nell'immaginazione. Questi attimi forse non sono nel tempo: è come il fuori tempo di una coscienza che esplode e salta insieme agli Angeli. Che sono i messaggeri, gli arcobaleni, i ponti vuoti sui quali tuttavia passa l'annuncio dei mutamenti.
Gianni De Martino, Odori, Apogeo, Milano 2006