mercoledì 1 giugno 2011

Sublime

E un’altra cosa che diceva, in un’intervista: «C’è molta gente che trova la realtà banale e pensa che le opere d’arte siano più belle. Una volta andavo al Louvre e i quadri mi davano sempre l’impressione del sublime. Adesso vado al Louvre, e non posso fare a meno di guardare la gente che guarda le opere d’arte. Il sublime per me adesso sta nelle facce di quelli che guardano».


Gianni Celati, Conversazioni del Vento Volatore, Macerata, Quodlibet Compagnia Extra 2011



La casa editrice Quodlibet si conferma una delle realtà più interessanti tra le piccole realtà editoriali italiane. Nella collana Compagnia Extra ha già pubblicato i primi due volumetti dei Costumi degli italiani di Gianni Celati:Un eroe moderno (2008) e Il benessere arriva in casa Pucci (2008). In attesa del terzo volumetto, porta in libreria una raccolta di testi dello stesso Celati, dal titolo Conversazioni del vento volatore. Il volume raccoglie vari scritti sulla letteratura, sul vivere, su come gli è andata la vita, sul prendere appunti, sul fare documentari, sulla fantasia, sullo scrivere novelle e sul riscriverle eccetera. Nati da interviste o colloqui, di cui mantengono la freschezza e la vivacità della voce che parla e racconta, dicono cose che raramente si sentono. Mai banali, sempre leggermente controcorrente, in polemica col mondo d’oggi, col quale Celati fa fatica a convivere e nel quale non si ritrova. Forse questo mondo andrebbe spazzato da un gran vento che lo pulisca dai furbi: andrebbe «defurbizzato», come diceva Cesare Zavattini. (pubblicato su  Libero il 31 maggio 2011)
http://affaritaliani.libero.it/culturaspettacoli/conversazioni_vento_volatore_gianni_celati310511.html