mercoledì 12 gennaio 2011

La Zuppa di Pietra

Era tempo di carestie, tutti avevano poco da mangiare e quello che avevano lo serbavano con estrema attenzione.
Capitò che un mendicante si trovasse a passare per quelle terre, e già aveva attraversato numerosi villaggi eppure non era riuscito a racimolare nemmeno un tozzo di pane.
Ormai affamato e stanco, quando l'ennesimo gruppo di case gli apparse in lontananza si fermò in mezzo alla strada e raccolse una pietra; si mise allora a sfregarla contro un lembo della giacca finché non l'ebbe ripulita dalla terra, e poi riprese il cammino.
Quando arrivò alla piazza del paese si diresse verso una vecchia che stava cucendo sulla porta di casa.
-Scusate, posso chiedervi se avete da mangiare? - chiese.
E già la vecchia aveva cominciato ad urlargli di andarsene quando lui la interruppe:
-Non avete capito. Non vi sto chiedendo di darmi qualcosa. Sono io che vorrei offrirvi una buona zuppa, visto che ho con me tutto il necessario per farla e temo che voi non abbiate molto da mangiare.
-Mi volete prendere in giro? - rispose lei – Non avete nulla con voi, lo vedo benissimo.
-Quella che vorrei preparare è una zuppa di pietra, e quello che mi serve è tutto qui, vedete? - Disse mostrandole il sasso che teneva in mano. – È buonissima, ma per farla mi occorrerebbe un paiolo, e magari dei pezzi di legno per accendere il fuoco.
Alla donna non sembrava vero di poter finalmente mangiare qualcosa di sostanzioso, e così corse di filato a procurare pentola e ciocchi di legno.
Nella pentola venne messa la pietra e l'acqua della fonte. Poi fu acceso il fuoco e il mendicante cominciò a rimestare.
Incuriositi, mano a mano iniziavano ad avvicinarsi gli abitanti del paese.
- Cosa sta facendo? – chiedevano.
- Cucina una zuppa di pietra! Pare sia buonissima! – rispondeva chi era lì già da un po'.
Il mendicante continuava a girare il mestolo e ogni tanto se lo portava alla bocca schioccando la lingua sul palato in segno d'approvazione.
- Com'è? Come sta venendo? – gli chiedevano.
- Buonissima, ottima per davvero – rispondeva il mendicante. - Mancherebbe giusto un tocco di sale, e del pepe anche.
- Li ho io! - fece uno che stava alle sue spalle, correndo verso casa a prenderli.
E sale e pepe vennero aggiunti.
- Allora, come viene? - chiedevano ancora.
- Buona, buona! Solo... ecco, per farla davvero gustosa si dovrebbero aggiungere un paio di patate.
- Io ne ho, vado subito a prenderne – disse una donna.
E anche le patate finirono nel calderone.
- Ma non è ancora pronta?
- Pazientate ancora un poco – rispose il mendicante dopo essersi portato il mestolo alla bocca per l'ennesima volta. - Ci siamo ormai, la pietra è quasi cotta. Anche se perché finisca di cuocere bene servirebbero delle carote.
- Bastava dirlo! - fece uno col cappello in testa. E di lì a un niente fu di ritorno con un mazzo di carote in mano.
Il mendicante continuava a girare la zuppa, e iniziava a sentirsi nell'aria un odorino che faceva gorgogliare le pance. - Ecco, - disse - ci siamo! Mancherebbe giusto un osso per darle ancora più sapore.
- Io ne avrei uno – rispose una voce. – Ma attaccato c'è ancora un po' di carne che serbavo per stasera...
- Andrà bene lo stesso – rispose il mendicante sorridendogli.
Anche l'osso venne aggiunto, e ormai tutto il paese profumava della zuppa che finiva di cuocere.
- Bene, è pronta! – disse il mendicante.
Tutti corsero a casa a prendere una scodella, e ognuno l'ebbe riempita.
Per ultima il mendicante riempì la sua, e una volta che ebbe finito di mangiare recuperò la pietra dal fondo del paiolo e se ne andò, silenzioso com'era venuto. Gli abitanti del villaggio nemmeno se ne accorsero, intenti com'erano a mangiare e chiacchierare e scherzare tra loro, in un clima di festa come non si vedeva da tempo. Se ne resero conto solo ore dopo, quando lo cercarono per chiedergli di lasciare loro la pietra: se l'avessero avuta non ci sarebbero stati mai più problemi di fame nel paese!
Ma ormai era andato e non se ne vedeva più traccia. L'unica cosa che poterono fare fu di continuare a raccontarsi per molto tempo di quella fantastica zuppa, e che peccato non avere la pietra per poterla rifare!


Storia raccolta e narrata da Ilaria Mezzogori