giovedì 4 agosto 2011

Epistemologia del riconoscimento

Molti lettori saranno certamente tentati di dire che ciò che muta con un paradigma è soltanto il modo in cui lo scienziato interpreta le osservazioni che, per se stesse, sono determinate una volta per tutte dalla natura dell’ambiente e dell’apparato percettivo. […]

Ciò che avviene durante una rivoluzione scientifica non è completamente riducibile a una reinterpretazione di dati particolari e stabiliti una volta per tutte. In primo luogo, i dati non sono stabiliti inequivocabilmente. Un pendolo non è una pietra che cade, l’ossigeno è aria deflogistizzata. Di conseguenza, i dati che lo scienziato raccoglie da questi oggetti diversi, sono essi stessi differenti… […] Gli scienziati perciò parlano spesso di «un velo che casca dagli occhi» o di «un lampo» che «illumina» un rompicapo precedentemente oscuro, mostrando così i suoi elementi sotto una luce nuova che per la prima volta permette di giungere alla soluzione. In altre occasioni, la illuminazione necessaria avviene nel subconscio. Nessun senso comune del termine ‘interpretazione’ corrisponde a questi lampi d’intuizione attraverso cui nasce un nuovo paradigma.
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Thomas Samuel Kuhn La Struttura delle rivoluzioni scientifiche. Come mutano le idee della scienza, del 1967 (ed. italiana Einaudi, Torino 1978)