In La passeggiata di Euclide, si vede una finestra che si affaccia su una città. Davanti alla finestra c’è un cavalletto su cui è appoggiata una tela. Ciò che è dipinto sulla tela coincide perfettamente con la parte del paesaggio urbano nascosta dalla tela. C’è un secondo scherzo ottico. La parte di paesaggio dipinta (o nascosta dalla?) tela include una strada dritta che si perde all’orizzonte e, al suo fianco , una torre aguzza.
La strada in prospettiva e la torre hanno identica dimensione, uguale colore e la stessa forma appuntita. Lo scopo di questi giochi visivi è dimostrare come sia facile confondere bidimensionale e tridimensionale, superficie e sostanza. E così arriviamo al punto. Il cavalletto ha una manovella, girando la quale la tela si abbassa o si alza. Magritte l’ha resa in modo molto tangibile ed enfatico. Che succederà se la si manovra? E’ possibile-impossibile che, spostando la tela, ci accorgiamo che nel punto esatto dove ssa originariamente era, non vi è alcun paesaggio: niente, un puro vuoto?
John Berger Sul Guardare, Bruno Mondadori, Milano 2009