mercoledì 29 dicembre 2010

Fra le righe

Il significato si legge fra le righe. Non il significato ovvio, banale, quello che c'è sul dizionario, "Cane"  vuol dire cane, "porta” vuol dire porta e, se uno scrive "il cane sta dietro la porta", il fatto che il cane sta dietro la porta è scritto sulla riga, con lodevole chiarezza. L'unico problema è di solito nessuno vuole dire cose come "il cane sta dietro la porta"; di solito queste cose non interessano a nessuno. Di solito quel che si vuole dire, per esempio, è "Non sognarti nemmeno di venire a casa mia", e per dirlo si scrive, su una riga, "il cane sta dietro la porta" e sulla riga dopo "So che hai molta paura dei cani". Fra le due righe non c’è  scritto niente, ma è li che si trova il vero significato, cioè che tu non ti devi nemmeno sognare di venire a casa mia.
Uno potrebbe pensare che, se il significato più importante si trova là dove non c'è scritto niente, tanto varrebbe non scrivere niente del tutto, lasciare la pagine bianca. E invece qualcosa bisogna scriverlo, qualcosa che non è quel che vogliamo dire, qualcosa che copra le righe, cosicché fra le righe, dove non c’è scritto niente, ci possa stare il significato che conta davvero.
Ci dovrebbe essere un  modo più razionale di sbrigare questa faccenda.

Ermanno Bencivenga Parole in gioco Mondadori 2010