“E qual è il senso della vita?”
“Non lo so, te l’ho detto. Però
l’universo non è privo di significato. Lo sviluppo della vita sulla Terra è
stato un processo più spettacolare del più enfatico e ridondante mito della
creazione.”
“Tu sei strano. Sei proprio strano.”
“Sei d’accordo che hai un’anima?”
“Non so se utilizzerei quella
parola.”
“Però hai una coscienza, vero?”
“Ovvio. Se rispondessi di no, cadrei
in contraddizione.”
“Dunque hai coscienza di questo
universo…”
“E di me stessa. Cogito
ergo sum.”
“Risaliamo pure così indietro, a
Cartesio, intendo, perché infatti è da lì che ogni cosa ha cominciato a…
deragliare. Esiste una materia ed esiste una coscienza della materia. Voglio
dire che la coscienza è una parte così importante dell’essenza dell’universo
che non può essere un sottoprodotto casuale.”
“La materia però è arrivata prima.”
“Non è da escludere.”
“La devo ancora vedere una coscienza
che si manifesti come materia, mentre il contrario già l’ho visto.”
“Aspetta un attimo. Hai detto che una
coscienza che si manifesti come materia la devi ancora vedere?”
“Sì.”
“E che cos’è il mondo, Vera? Questo è
il punto.”
“Stai dicendo cose interessanti, ma
non parli più da scienziato”.
“Se è così che la pensi, allora forse
è davvero importante parlare di qualcosa che non sia ‘scienza’. Per me, la
coscienza è una parte dell’universo più essenziale di tutte le stelle e comete
messe insieme.”
“Però la materia è venuta prima della
coscienza. E’ una premessa indispensabile in discorsi come questo.”
“Può essere, te l’ho detto. Tuttavia
mi pare sempre più evidente che la materia cosmica era incinta della coscienza.
La coscienza non è un aspetto della realtà meno universale della reazione
nucleare delle stelle.”
“Davvero non lo so. E’ evidente che
ci hai riflettuto più di me.”
“Il sangue viene prima dell’amore.”
“Cos’hai detto?”
“Il sangue deve scorrere nelle vene
prima che noi siamo in grado di amarci. Ciò non significa che il sangue sia più
importante dell’amore.”
“Anche questo mi sembra un po’ come
la storia dell’uovo e della gallina.”
“In che senso?”
“Se non fosse stato per il sangue non
ci sarebbe stato l’amore. E se non ci fosse stato l’amore non ci sarebbe stato
il sangue.”
“Era questo che volevo dire.”
“Possiamo parlarne ancora a Siviglia.
Sono quasi le tre.”
“Voglio solo dire che ho chiuso con
quel riduzionismo estremo che ha cavalcato questo secolo come un incubo. Con
l’inizio del nuovo millennio, è arrivata l’ora di cambiare.”
“Io invece dico solo che sei troppo
vago. Non possiamo basare la scienza su forze diverse da quelle naturali.”
“Questa è buona! Le conclusioni cui
giungiamo sono molto più numerose di quelle legate alle quattro forze
elementari.”
“Puoi farmi qualche esempio?”
“Il Sole non è soltanto una stella,
la Terra non è soltanto un pianeta, un uomo non è soltanto un animale, un
animale non è soltanto polvere, la polvere non è soltanto lava.”
Jostein
Gaarder, Maya, Longanesi, 2000