lunedì 2 settembre 2013

verità


La verità che di rado si rivela si presenta come una Patria che, anche quando siamo svegli, ci chiama.

Sono la menzogna o il semi-inganno delle rappresentazioni ad aver bisogno di essere creduti. Mente il richiamo della verità è l’ultimo a sentirsi, con un’immagine accennata appena, deserto del pensiero, mare dell’anima, montagna del cuore.

Perciò, quando la verità è proferita sembra menzogna e non suole essere creduta, mentre la menzogna e l’inganno sono avidamente elevati a cosa certa e perciò l’innocente, l’accusato, l’idiota, l’esiliato, tacciono. Tacciono perché fuori da tale Patria la loro parola sembrerebbe menzogna e in patria non c’era nulla da dire.

Mostra il sognare, dunque, che la verità, prim’ancora che oggetto della scoperta o della rivelazione – la celebre aletheia -, si fa sentire come la patria che chiama. Come campo gravitazionale di certi sogni chiari, come muta condanna dei sogni d’ingannevole giustificazione; come attualizzazione dell’orizzonte ultimo. 

Chiama facendosi sentire semplicemente, e in silenzio, e in musica e in pace. E con qualche parola in libertà, senza significato alcuno; la parola che manifesta solamente l’umana predestinazione.

Marìa Zambrano - Il sogno creatore - Bruno Mondadori, Milano 2002 - pp. 44-45