L’universo tutto intero
non è che una massa compatta di obbedienza. Questa massa compatta è
disseminata di punti luminosi. Ciascuno di questi punti è la parte
soprannaturale di un’anima di una creatura ragionevole che ama Dio e che
consente ad obbedire.
Il resto dell’anima è prigioniero della massa compatta.
Gli esseri dotati di ragione che non amano Dio sono soltanto frammenti della
massa compatta ed oscura. Anch’essi sono tutti interi obbedienza, ma solo al
modo di una pietra che cade. Anche la loro anima è materia, materia psichica,
sottoposta a un meccanismo altrettanto rigoroso quanto quello della forza di
gravità. Anche la loro credenza nel proprio libero arbitrio, le illusioni del
loro orgoglio, le loro sfide, le loro rivolte, tutto ciò non sono che fenomeni
altrettanto rigorosamente determinati quanto la rifrazione della luce.
Considerati in tal modo, come materia inerte, i peggiori criminali fanno parte
dell’ordine del mondo e di conseguenza della bellezza del mondo.
Tutto
obbedisce a Dio, e di conseguenza tutto è perfettamente bello. Sapere questo,
saperlo realmente, è essere perfetti come il Padre celeste è perfetto.
Simone Weil, Discesa di Dio, in La Grecia e le intuizioni precristiane,
ed. it. Borla, Torino 1967, pp. 249-250