giovedì 8 maggio 2014

Libertà generativa


Con Generativi di tutto il mondo unitevi! Manifesto per la società dei liberi (Feltrinelli), Mauro Magatti e Chiara Giaccardi danno una forma significativa al lavoro di critica alla cultura iperedonista della libertà che sembra dominare il nostro tempo.

Fortunato fu il saggio di Mauro Magatti Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno nichilista del 2009: al centro di quell'analisi il tema di una versione solo immaginaria, ovvero puberale, della libertà che vorrebbe sciogliersi da ogni vincolo e imporsi come pura volontà di godimento, ma che non può che rivelarsi ormai "esangue". 

Questo è il paradosso: nell'epoca della "libertà di massa", la libertà ha bisogno di essere ripensata. (...) Mentre la contestazione del ‘68 ha vissuto l'illusione della liberazione del desiderio da ogni vincolo ritenendo il legame con l'Altro solo come un limite alle sue possibilità di espansione, nel nostro tempo è proprio la libertà che deve essere liberata dal suo stesso fantasma di autosufficienza. Si tratta di oltrepassare l'idea narcisistica della libertà, per assumerla nel suo rapporto con la responsabilità dell'accoglienza e della cura per l'Altro. Di qui — ecco la vera posta in gioco del libro — l'idea della generatività come forma autentica, non narcisistica, produttiva, della libertà. 

Cosa intendono gli autori con questa idea? Innanzitutto una libertà depotenziata, libera dall'assillo dell'autoaffermazione, capace di scardinare il circolo tossico di potenza-volontà e potenza, di assumere i propri limiti, di accogliere la differenza, di retrocedere dall'identificazione all'Io, di assumere la forza vitale del desiderio che sa mantenere aperta la dimensione della trascendenza, della memoria, della filiazione e del futuro. 

La libertà diventa generativa quando si libera dal fantasma di se stessa che il trionfo cinico del discorso del capitalista ha imposto come unico comandamento sociale.




Massimo Recalcati La Repubblica 27 Aprile 2014