Con Generativi di tutto il mondo unitevi! Manifesto per la
società dei liberi (Feltrinelli), Mauro Magatti e Chiara Giaccardi danno una
forma significativa al lavoro di critica alla cultura iperedonista della
libertà che sembra dominare il nostro tempo.
Fortunato fu il saggio
di Mauro Magatti Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno
nichilista del 2009: al centro di quell'analisi il tema di una versione solo
immaginaria, ovvero puberale, della libertà che vorrebbe sciogliersi da ogni
vincolo e imporsi come pura volontà di godimento, ma che non può che rivelarsi
ormai "esangue".
Questo è il paradosso: nell'epoca della
"libertà di massa", la libertà ha bisogno di essere ripensata. (...) Mentre la
contestazione del ‘68 ha vissuto l'illusione della liberazione del desiderio da
ogni vincolo ritenendo il legame con l'Altro solo come un limite alle sue
possibilità di espansione, nel nostro tempo è proprio la libertà che deve essere
liberata dal suo stesso fantasma di autosufficienza. Si tratta di oltrepassare
l'idea narcisistica della libertà, per assumerla nel suo rapporto con la
responsabilità dell'accoglienza e della cura per l'Altro. Di qui — ecco la vera
posta in gioco del libro — l'idea della generatività come forma autentica, non
narcisistica, produttiva, della libertà.
Cosa intendono gli autori con questa
idea? Innanzitutto una libertà depotenziata, libera dall'assillo
dell'autoaffermazione, capace di scardinare il circolo tossico di
potenza-volontà e potenza, di assumere i propri limiti, di accogliere la
differenza, di retrocedere dall'identificazione all'Io, di assumere la forza
vitale del desiderio che sa mantenere aperta la dimensione della trascendenza,
della memoria, della filiazione e del futuro.
La libertà diventa generativa
quando si libera dal fantasma di se stessa che il trionfo cinico del discorso
del capitalista ha imposto come unico comandamento sociale.
Massimo Recalcati La Repubblica 27 Aprile 2014