Se ora voglio esaminare con più attenzione uno dei tipi particolari della pietra, allora la perfezione della sua forma, il fatto che io possa afferrarlo e rigirarlo in mano, mi portano a scegliere il ciottolo.
Il ciottolo è esattamente, d'altra parte, la pietra nell'epoca in cui comincia per essa l'età della persona, dell'individuo, cioè della parola.
Paragonato al banco roccioso da cui deriva direttamente, il ciottolo è la pietra già frammentata e levigata in un grandissimo numero di individui quasi uguali.
Paragonato alla ghiaia, per il posto in cui lo si trova, per il fatto che anche l'uomo non è solito farne un uso pratico, si può dire che esso è la pietra ancora selvaggia, o per lo meno domestica. Dato che per pochi giorni ancora è senza significato in ogni campo pratico del mondo, approfittiamo delle sue virtù.
Da Il Ciottolo di F. Ponge in Il partito preso delle cose, Einaudi, 1979; traduzione, Jacqueline Risset