La razionalità, etica e storica,
della quale ha bisogno il XXI secolo, non è più soltanto quella della
"precisione" (Peirce) che delimita costantemente per meglio definire,
che misura e commisura. Il semiologo Peirce ha anzi suggerito, nel XIX secolo,
che una «indeterminazione» iniziale è più comprensiva della precisione: si
tratta di affinare una vagueness
capace non solo di dedurre ma anche di antivedere; vagueness dunque e «chiaroveggenza» sono l'orizzonte del nostro
comprendere e giudicare, agire rispettando ed eludendo, in un'«agilità
dell'immaginazione creatrice» che sembra davvero prossima ai Six memos di Italo Calvino.
Ogni razionalità, secondo Peirce, implica, mette in gioco. e si fa responsabile di futuro: "La conclusione di un vero Ragionamento deve rinviare al Futuro. Dal momento che la sua significazione rinvia all'agire e poiché si tratta di una conclusione ragionata essa deve rinviare a un comportamento meditato, che è
una condotta controllabile» (Peirce, Issues
of Pragmaticism)".
Da Carlo Ossola "L'imprecisione ha la sua Forza" Domenica 24, 24 giugno 2014